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Massimiliano Altobelli, Investigatore Privato a Roma, autorizzato dalla Prefettura dal 1995, svolge personalmente indagini con l'ausilio della più moderna tecnologia investigativa, fornendo al committente prove legalmente valide. Consulenze e Preventivi gratuiti 24/24 - 7/7. Tel.: 336.340.007 http://www.maximedetective.net

martedì 12 agosto 2014

Su 10 incidenti, quattro sono una truffa


Grazie a questi "furbi" le assicurazioni sono sempre più care, ma non solo. Quando avviene un incidente stradale, anche di lieve entità, e si và per farsi rimborsare, si viene trattati con sospetto come se fossero tutte truffe. Questa diffidenza, e parlo per esperienza diretta, si deve agli imbroglioni che campano come parassiti facendo falsi incidenti.
Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma






Su 10 incidenti, quattro sono una truffa



Scartabellano contratti, incrociano dati al computer. Impiegati come tanti altri, all’apparenza. Ma i loro nomi non compaiono in nessun elenco pubblico, lo stesso vale per i numeri di telefono d’ufficio. Hanno persino rapporti limitati con i colleghi di lavoro. Sono i componenti dei Nuclei Antifrodi delle assicurazioni, una sorta di «007» con licenza di avviare accertamenti su qualsiasi pratica «sospetta». Per legge, però, non possono essere loro a indagare: il lavoro passa ad agenzie investigative esterne con licenza prefettizia, le uniche abilitate a questo tipo di lavoro parallelo (pur se limitato) a quello delle forze dell’ordine.  

Il lavoro  
Il principale obiettivo: i risarcimenti per incidenti più o meno fasulli. «Facciamo un lavoro di analisi e raccordo con l’esterno, con chi approfondisce gli accertamenti» racconta Mario, uno «007» che chiede l’anonimato e parla solo dopo mille raccomandazioni sulla necessità di riservatezza. «E’ un lavoro delicato, soprattutto negli ultimi tempi» aggiunge. Tutto a causa di «un’escalation di violenza. Per carità, le minacce, gli insulti ai periti e agli agenti di assicurazione ci sono sempre stati. Ma da qualche tempo, è diverso. Un paio di settimane fa, hanno aggredito due persone che si erano lamentate per il lavoro fatto da una carrozzeria. Li hanno picchiati a sangue, appena usciti dall’ufficio del perito dell’assicurazione. E non è l’unico episodio». 
Qualche mese fa, era toccato a un perito che lavora molto sovente per il tribunale: due ceffi lo hanno aspettato al buio nel parcheggio dove aveva lasciato l’auto e lo hanno preso a cazzotti. «Il lavoro di accertamento dei danni è difficile, serve gente fidata. Questi episodi servono a colpirne uno per intimorire tutti gli altri. E temo che a volte riescano nell’intento» aggiunge Mario. 
A Torino c’è «un’industria di frodi. Sono coinvolti una ventina di riparatori, una minoranza in un tessuto sociale e imprenditoriale sano. Ma causano danni notevoli». Ingigantiscono danni, istigano o addirittura provvedono a compilare falsi «cid», suggeriscono di infarcire le denunce con presenze farlocche di passeggeri. E questi personaggi, vanno a braccetto con «prestanome intestatari di centinaia di auto, che possono utilizzare per qualsiasi frode». 

Ma appena spunta il sospetto, la pratica passa all’investigatore privato. «Su 100 incidenti, almeno 40 non sono genuini» sostiene Fernando Mimmo, titolare della «Ferdy Investigazioni». Lavora per molte assicurazioni ed è pronto a giurare che «in quel 40 per cento rientrano danni “gonfiati”, incidenti mai avvenuti o fatti apposta con auto già danneggiate». E al centro della questione ci sono sempre i riparatori. «Voglio essere chiaro, non è una questione di categoria, ci sono tantissimi carrozzieri seri e perbene, ma c’è anche una quota di personaggi inclini a frodare. Sono loro i direttori d’orchestra. Anche all’insaputa del cliente» spiega. Come quella volta che una donna ha subìto un tamponamento in centro, mentre andava a un funerale. La fattura del riparatore era esorbitante, gli investigatori hanno scoperto «che il carrozziere aveva “gonfiato” i danni. La donna tamponata aveva scattato qualche foto, ben diversi da quelli documentati dal carrozziere». Oppure, c’è la storia di una famiglia balordi che denunciava 4-5 incidenti a settimana, roba da 6-7 mila euro ciascuno. Tutti con un vecchio furgone scassato. E tutti fasulli. 
L’investigatore aggiunge: «L’anno scorso c’è stata una grandinata che ha causato molti danni alle auto. Lo sa che in quel periodo le richieste di risarcimento per altri incidenti erano crollate? Poi, il concerto è ricominciato. Con i soliti direttori d’orchestra». 

fonte: lastampa.it

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