Che dire..
Questa sentenza, riportata nell'articolo pubblicato nell'utilissimo sito laleggepertutti.it, dimostra
ancora una volta il ruolo essenziale dell'Investigatore Privato nel difedere e
far valere un proprio diritto in Tribunale. Senza una indagine seria, accurata,
affidata ad un Investigatore Privato professionista con regolare Licenza
rilasciata dalla Prefettura, l'unico che vi poò rilasciare un a relazione, dettagliata e con
prove fotografiche, da poter presentare in Tribunale ai fini dell'addebbito.
Spesso, per non dire
sempre, il "fai da te" nel settore delle investigazioni private può essere dannoso e assolutamente
improduttivo, perchè per quanto possa sembrare più facile, più economico, il
professionista (in questo caso l'Investigatore Privato) viene pagato sia per la
sua esperienza che per la sua professionalità. Perchè commettere un illecito in
questo campo è molto semplice e in questo caso si parla di reati penali, quindi
perchè rischiare?
Per non parlare di quello
che poi viene portato in Tribunale, le prove parlano da sole, perchè non è cosi
semplice dimostrare un atteggiamento intimo e affettuoso in pubblico, come è
ancora più difficile provarlo.
Quindi ecco come il ruolo
del professionista, dell'Investigatore Privato, assume una importanza
fondamentale in giudizio e per una tranquillità di un lavoro ben fatto e
documentato.
Scoperta
di un telefono segreto: non c’è separazione con addebito
Un secondo telefono, usato per fare chiamate di nascosto a un’ex
amica/o non è prova di tradimento.
È legittimo avere un telefono segreto:
l’uso del secondo telefonino per chiamare una
vecchia amica può essere giustificato dalla gelosia della moglie. Quindi, se
lei scopre il dispositivo con le chiamate a un’altra donna non può chiedere
la separazione con addebito. È questo il principio uscito
fuori, di recente, dalle aule del Tribunale di Asti [sent. n. 749/2017. ]. Secondo il giudice piemontese
non basta il rinvenimento di un cellulare per far scattare la presunzione di
tradimento.
Un detto
popolare dice che tre indizi
fanno una prova. Funziona un po’ così anche per il diritto che chiama
gli indizi con il termine «presunzioni».
Le presunzioni, per costituire prova, devono essere «gravi, precise e
concordanti», dice la legge. L’uso del plurale fa ritenere quindi che le
presunzioni, per poter dimostrare un fatto, devono essere necessariamente più
di una, tutte tra loro univoche. Ora, scoprire un telefono
segreto è sicuramente un primo indizio. In una famiglia normale
vorrebbe dire: lancio di piatti e di bicchieri. Ma da solo, per il tribunale,
non può bastare per provare un tradimento. Trovare, su questo cellulare, solo
chiamate in uscita sempre allo stesso numero fa presumere che il dispositivo
nascosto sia “dedicato” appositamente a quella persona. Gli indizi sono già
due. Il terzo indizio è che quella persona è una donna. E
siamo a tre. Difatti parte subito la richiesta di separazione con addebito
all’uomo, sospettato di essere un traditore. Ma il giudice ritiene tutti questi
fatti ancora insufficienti se il clima familiare è improntato alla gelosia e
alla diffidenza reciproca. E seppure la Cassazione ha sempre detto che anche il sospetto di
tradimento basta per la separazione con addebito, a condizione però che le voci di paese ledano la
dignità del coniuge, quando invece la vicenda si consuma dentro le quattro mura
domestiche non c’è rischio di oltraggio alla rispettabilità della moglie. Che
pertanto dovrà trovare prove più concrete per dimostrare il tradimento del
marito. Soprattutto se il “terzo incomodo”, oggetto di tanta attenzione è –
almeno stando ai racconti – solo un’amica.
Secondo la sentenza in
commento, la circostanza che il marito abbia dei contatti telefonici, per
quanto riservati, con una terza persona, non dimostra che vi sia una relazione
extraconiugale, specie se si tratta di un’amicizia di vecchia data.
L’occultamento del telefono, quindi, può essere ricondotto alla reciproca
gelosia di cui i due coniugi soffrivano.
Non conta neanche il
fatto che il rinvenimento del telefono abbia innescato la crisi poiché, in
questo caso, di tale crisi è vittima anche il marito.
fonte: laleggepertutti.it
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