Lavorativamente parlando, come Investigatore Privato, spesso ci si imbatte in qualche marito/moglie che una volta colto in fraganza, complice un Avvocato che non conosce la Legge, ci denunci in ambito penale con tutti i risvolti del caso.
Spesso riceviamo raccomandate da parte di sedicenti Avvocati con richieste estremamente fantasiose e bizzarre.
Nel mio caso, non si è mai arrivati in giudizio, ma è bastata una lettera del mio legale per chiudere subito la questione.
Ritengo che sia fin troppo comodo riversare le responsabilità delle conseguenze avute dall'essere stati colti in flagrante sulla relazione e l'operato dell'Investigatore Privato che ha svolto l'attività investigativa con professionalità ed esperienza.
Molto più facile iniziare a parlare di privacy violata, relazioni investigative da non tenere in considerazione, ecc.
Sia ben chiaro, ritengo ovviamnete che l' Investigatore Privato debba necessariamente rispettare la Privacy e tutte le normative inerenti alla stessa, ma spesso nell'opinione comune di tende a pensare che la professione investigativa tenda a violare la Privacy delle persone. Non è così. Rispettando la Legge si possono effettuare investigazioni che sono necessarie per far valere o difendere un diritto del Committente in sede giudiziaria.
Nel caso specifico, sotto riportato, del Committente che veniva tradito dal coniuge. Altro che violazione della Privacy..
Portroppo per il
collega Detective invece, neanche il PM che ha mandato a giudizio il caso ha
fatto da filtro per evitare che ciò accadesse.
Per fortuna ci ha pensato il
Giudice con una assoluzione piena perchè il fatto non sussiste. Sentenza giusta
per un Professionista e collega evidentemente onesto e serio.
Foto rubate a coppia clandestina. Assolto investigatore privato
Aveva ripreso l'auto del marito nel giardino
condominiale della donna con la quale avrebbe avuto una storia
FORLÌ. Aveva fotografato l’auto
del marito di una sua cliente all’interno del giardino della presunta amante.
Un investigatore privato, ingaggiato per testimoniare il flirt, è stato assolto
dall’accusa di interferenze illecite nella vita privata. A denunciarlo era
stata proprio l’amante che lamentava il fatto che per scattare quelle foto
l’investigatore non poteva non aver oltrepassato il cancello della sua
abitazione e quindi violato il domicilio (querela poi rimessa) e la privacy
della donna.
Il processo
Una storia che dalla causa civile
per la separazione tra i due coniugi è arrivata alle aule di un processo
penale, nel quale il giudice monocratico Dora Zambelli ha assolto un 38enne
investigatore privato di un’agenzia romagnola, difeso dagli avvocati Marco
Milandri e Cristiana Valentini del Foro di Forlì, con la formula “perché il fatto
non sussiste”.
Il fatto
Una storia d’amore finita male
con una causa di separazione tra marito e moglie e il sospetto di un tradimento
da parte dell’uomo: Per questo la moglie aveva assoldato un’agenzia
investigativa per raccogliere elementi che avvalorassero la sua ipotesi. Il
marito era venuto a conoscenza delle foto scattate alla sua auto nell’area
condominiale dove vive la presunta amante proprio durante una udienza della
causa di separazione. Una volta saputo dell’esistenza delle immagini la nuova
fiamma dell’uomo ha deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri di Forlì perché,
secondo la donna, l’investigatore privato per arrivare a fare quegli scatti
aveva dovuto introdursi illecitamente all’interno della proprietà privata,
visto che gli accessi pedonali e carrabili al palazzo erano sempre chiusi: dopo
la sua denuncia erano stati ipotizzati i reati di violazione di domicilio e di
interferenze illecite nella vita privata della denunciante.
Davanti al giudice
Se per l’accusa di violazione di
domicilio la querela della moglie che si è sentita tradita, è stata rimessa,
l’investigatore è andato invece a processo per interferenze illecite nella vita
privata (articolo 615 bis del Codice Penale), proprio per essersi procurato la
foto della macchina del marito della sua cliente. Il giudice monocratico D.
Z. l’altro giorno ha letto, nell’aula del Tribunale di F., la sentenza
di assoluzione perché il fatto non sussiste. Scagionato quindi l’investigatore privato, mentre per la coppia in crisi la necessità di raccontare il doloroso
percorso di separazione.
Fonte: corriereromagna.it
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