Negli ultimi tempi mi è capitato di vedere, in moltissime occasioni, che molte persone sono venute a conoscenza dell'infedeltà del proprio coniuge proprio a causa di "selfie".. Ormai di gran moda, nessuno resiste a farli anche con l'amante, magari dimenticando di cancellarli oppure salvandoli "segretamente" nel pc, nella classica cartella "xxx".
Il discorso selfie e facebook è più complesso. Infatti molte persone pensano che non pubblicando nulla nel proprio profilo, possono stare tranquille. Ma proprio in questo, spesso, capita l'errore.. Infatti molte Clienti sono venute nel mio ufficio dicendomi di aver scoperto l'infedeltà del proprio coniuge in quanto quest'ultimo non aveva pubblicato nulla nel suo profilo e non aveva ovviamente neanche "l'amicizia" FB con l'amica, ma la moglie, che già aveva un sospetto su delle persone in particolare, ha visitato i loro profili, trovandoci le foto del proprio marito.
Le indagini "fai da tè" su FB sono più comuni di quanto si possa credere: i Clienti mi raccontano che hanno chiesto "l'amicizia" ha persone che sospettavano, usando ovviamnete un profilo falso e, dopo averla ottenuta, sono venute a conoscenza di molte informazioni "utili".
Moltissime persone infatti ormai sono "fissate" nel pubblicare tutto della loro vita: sono qui, sono la, saluti da tale posto, selfie, confidenze e, non per ultime, foto insime al "loro amore"..
Ovviamente tutte queste indagini "fai da te" sono utilissime ai Clienti per capire se i loro dubbi siano fondati o meno, ma poi diventa indispensabile l'attività investigativa svolta da un Investigatore Privato autorizzato che fornirà le prove valide, relazionali e fotografiche, di quanto emerso dalle indagini.
Non bisogna infatti fare l'errore di prendere atto di una relazione extra coniugale attraverso la lettura di un sms, di una email, ecc. e pensare di "far confessare" il proprio coniuge.. Infatti molto spesso "li per li" il coniuge preso di sorpresa confessa, ma dopo qualche ora, magari consigliato da qualcuno, nega tutto, anche l'evidenza.. la mancanza di prove certe e valide in questo caso, rischia di far passare la persona che ha scoperto tutto, dalla ragione al torto.
Consiglio sempre alle persone di rivolgersi a me quando hanno un dubbio e fingere in casa di essere all'oscuro di tutto, mantenendo un comportamento normale. Così facendo sarò in grado di confermare o meno i loro dubbi attraverso l'attività investigativa che porterà, in caso positivo, a portare le prove dell'infedeltà coniugale con relazione tecnica, correlata da report fotografico.
In ogni caso l'argomento delle infedeltà coniugali è talmente vasto e delicato che non si può certo riassumere in poche righe, ma, come dico sempre:..ogni caso è diverso dall'altro..
Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma
Si fa un selfie con l'amante ma la moglie lo scopre.
Lucca: l'uomo si è immortalato in piazza San Marco, poi per errore ha postato lo scatto su Facebook: la moglie ha chiesto la separazione.
LUCCA. Come rovinare un matrimonio usando male le nuove tecnologie. Ne sa qualcosa un rappresentante di cinquant’anni residente nella periferia cittadina scoperto dalla moglie, che già sospettava di lui tanto da farlo spiare da un detective privato, sul suo profilo Facebook mentre abbraccia appassionatamente in piazza San Marco a Venezia ai piedi della basilica e tra i colombi la sua segreta fiamma.
Perché con la mania del selfie – che ormai ha contagiato anche i vip, da Renzi a Totti – il rappresentante ha voluto immortalare il magico momento in compagnia della bella mora di vent’anni più giovane di lui. Ma nella fregola ha scattato l’immagine e in modo compulsivo, sbagliando tasto, ha inviato quello scatto galeotto direttamente sul proprio profilo. La prova provata del tradimento che gli è costato la separazione.
E dire che la consorte – una coetanea di buona famiglia – sospettando una tresca vista le sue continue assenze da casa giustificate per i classici motivi di lavoro aveva incaricato di spiarlo l’agenzia investigativa Bianchi. Nel giro di un paio di mesi i detective erano riusciti a scoprire che il rappresentante si era legato a un’impiegata trentenne residente nella Piana. E c’era la possibilità di sorprenderli in "flagranza di reato" perché lui a novembre aveva organizzato un week end a Venezia con la nuova fiamma facendo credere alla consorte – che aveva mangiato la foglia assecondandolo e fingendosi dispiaciuta per la sua assenza improvvisa – di dover assistere a un convegno importantissimo con un paio di imprenditori suoi fedeli clienti.
L’investigatore privato con una sua collaboratrice erano partiti a loro volta per il capoluogo veneto per cogliere la coppia in flagrante adulterio. Avevano prenotato nello stesso albergo e addirittura, fingendosi pure loro fidanzati, si trovavano a pochi passi dal rappresentante e dall’impiegata proprio nel momento in cui si sono fatti il selfie. Logico che le riprese fotografiche e filmate dei detective si sono rivelate fondamentali per la causa di separazione. Ma forse alla moglie tradita sarebbe bastato controllare il profilo facebook del marito per evitare i costi dell’agenzia privata.
fonte: iltirreno.geolocal.it
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