Questa ennesima Sentenza della Cassazione conferma che l'attività investigativa svolta nei confronti di un dipendente non deve essere considerata limitata al solo accertamento del rispetto degli "orari di visita" (che per altro sono molto variati dalle ultimissime disposizioni di Legge).
Infatti molto spesso all'Investigatore Privato viene dato incarco, sempre al fine di poter far valere e/o difendere un proprio diritto in sede giudiziaria , con lo scopo di verificare e accertare più nello specifico le attività quotidiane della persona, oggetto di investigazioni, al fine di verificare se compatibili o meno con il suo stato di salute dichiarato.
Il tutto ovviamente nel pieno rispetto delle disposizioni in merito di Privacy.
Chiaramente molte persone si sentiranno "toccate nel vivo" da quello che dico e potranno obiettare che tale attività investigativa potrebbe non essere compatibile con la Privacy del dipendente in stato di malattia.
Però vediamo la situazione anche dagli occhi del datore di lavoro entrando nel partcolare con degli esempi.
Ultimamanete infatti ho svolto delle attività investigative in tal senso accertando, in alcune occasioni, che dei dipendenti, in malattia, andavano, pur rispettando gli orari "di visita", a tagliare la legna (in malattia per dolori alle ossa!), a sciare in Abruzzo (avendo la febbre alta!) a fare la spesa portando le pesanti buste (avendo l'artrite!) oppure, per finire, guidando la moto (avendo subito un'operazione agli occhi che gli imponeva di stare bendati per giorni!).. Detto questo, non stà a me stabilire cosa sia giusto o sbagliato..io mi occupo di investigazioni private e porto le prove, ben documentate, al committente delle indagini.. poi saranno i loro avvocati nelle sedi più opportune a far valere i diritti di entrambe le parti..
Certo è che usare "il sistema malattia" come è successo a Roma per i viglili urbani a capodanno per protestare o per aggiungere altri giorni ai "ponti"..non mi pare bellissimo.. a danno di chi è onesto e si reca quotidianamente a fare il proprio lavoro.
A me questa problematica non riguarda in quanto, avendo un lavoro in corso, influenza o meno..mi alzo e vado al lavoro!
Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma
Investigatore privato smaschera dipendente con finta lombosciatalgia, che viene licenziato.
Con sentenza 26 novembre 2014 n. 25162, la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Pres. Macioce, Rel. Tricomi) si è occupata del licenziamento di un lavoratore dipendente, assente per malattia.
Per i giudici della Suprema Corte, deve ritenersi legittimo il licenziamento per giusta causa nel caso in cui sia risultato che un dipendente, il quale era stato assente dal servizio per lungo periodo adducendo una malattia (nella specie, lombosciatalgia acuta), a seguito di accertamenti svolti da una agenzia investigativa incaricata dal datore di lavoro, era risultato compiere azioni che appaiono “ictu oculi” incompatibili con la denunziata infermità.
In particolare, il dipendente era stato visto dagli investigatori privati caricare sull’autovettura una bombola di gas di 25 kg., che successivamente aveva trasportato presso la propria abitazione.
Inoltre era stato notato nell’atto di sostituire la ruota anteriore sinistra dell’autovettura con quella di scorta posizionata sotto il veicolo e, infine, era poi stato immortalato mentre “con molta disinvoltura e senza accusare alcuna fatica fisica, sollevava dal suolo la figlia e, camminando … dondolava la piccola”.
Fonte: di Antonio Del Gatto - www.usirdbricerca.info
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