Le
indagini nel settore “commerciale” rappresentano un 35% delle attività da me
svolte in qualità di Investigatore Privato a Roma, infatti la maggioranza
dell’attività investigativa è rappresentata dalle indagini nel settore
“privato”, in particolare nelle Infedeltà Coniugali.
Queste
nuove sentenze di Cassazione, unitamente alle altre già uscite in passato nelle
stessa materia, rappresentano un passo avanti nell’impiego delle investigazione
da parte di privati e di aziende.
In
molte occasioni mi è capitato infatti di svolgere indagini inerenti l’infedeltàaziendale, cioè quando un dipendente di un’azienda “vende”, “comunica” segreti
o strategie aziendali alla concorrenza e quindi favorendo una concorrenza
sleale.
Ma
sono migliaia i casi in cui un’azienda potrebbe essere “tradita” da un proprio
dipendente: iniziando dal pasticcere che comunica le ricette alla concorrenza
al dipendente di una grande azienda che si vende la lista clienti alla
concorrenza.
Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma
Detective in azienda: il datore può spiare i dipendenti con l’investigatore privato.
Per scoprire chi ruba in azienda, è possibile ingaggiare lo 007 per i controlli occulti sui dipendenti.
Il
datore di lavoro può far spiare i propri dipendenti dall’agenzia investigativa
privata. Su questo ormai non ci piove! Lo può fare fuori dall’azienda:
1. per controllare se il lavoratore sta usufruendo illegittimamente dei
permessi della “104” 2. oppure per verificare se il dipendente è davvero
in malattia (leggi “Il datore può far pedinare dagli investigatori il
dipendente in malattia”); ma lo può fare anche all’interno dell’azienda,
per infliggere il licenziamento per giusta causa nei confronti di chi viene
pescato a rubare i beni dell’azienda. Secondo infatti una sentenza della
Cassazione di poche ore fa [1] sono legittimi i controlli occulti affidati ai
detective se non riguardano l’inadempimento della prestazione ma le condotte
del dipendente che incidono sul patrimonio della società. Inutile aggrapparsi
allo Statuto dei lavoratori che vieta i controlli a distanza dei dipendenti. La
privacy e le garanzie lavoristiche vengono meno quando è in gioco la sicurezza
dell’azienda e l’integrità del suo patrimonio. Il divieto dei controlli occulti
imposto al datore, invece, riguarda solo i casi in cui l’indagine si spinga a
verificare l’efficienza e la produttività del dipendente. Non è
contestabile il licenziamento in tronco, senza alcun preavviso, nei confronti
di chi è sorpreso a rubare sul posto di lavoro. Ciò che, però, aggiunge la
sentenza in commento è che le prove del reato possono essere fornite in
qualsiasi modo, anche dall’agenzia di investigazione privata ingaggiata ad hoc
dall’imprenditore, che evidentemente sospetta del dipendente. Lo spionaggio
è tanto più legittimo quanto più si ha a che fare con incarichi “delicati” come
quello della cassiera o del magazziniere. La delicatezza della funzione svolta
da chi ha il maneggio di denaro o di chi ha la detenzione di tutta la merce
dell’imprenditore non consente alcuna tolleranza. Insomma, ben può il
datore di lavoro rivolgersi a detective privati – diversi dalle guardie giurate
chiamate a sorvegliare l’azienda dai furti esterni – laddove gli investigatori
sono incaricati di spiare gli atti illeciti del lavoratore non riconducibili al
mero inadempimento del prestatore d’opera. -
Fonte: laleggepertutti.it
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